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I NASTRINI ROSSI DOCENTI rappresentano un gruppo di  insegnanti che, a seguito del decreto Buona Scuola (Legge 107/2015), ad agosto 2015 hanno dovuto sottoscrivere una domanda che conteneva, in seno, la possibilità di mobilità sul territorio nazionale, pur con anni di insegnamento alle spalle. Nell’agosto 2016, per effetto della mobilità straordinaria (fase C) questi docenti sono stati assegnati, tramite l’arcano algoritmo del Miur, a cattedre del centro-nord Italia.
Molti di essi si ritrovano a dover partire, anche dopo i quaranta anni di età, lasciando famiglie anche economicamente in difficoltà; alla separazione coatta da compagni e coniugi si aggiunge l’impegno gravoso di dover far fronte a spese doppie (doppie case, vitto e spese, più viaggi) con lo stesso budget, già a malapena bastante fino a ieri. Insomma, ancora una volta si è costretti a scegliere tra lavoro e famiglia, tra salute e lavoro.
Dicotomie inaccettabili ma quanto mai tristemente attuali. La beffa risiede nel fatto che i posti nelle proprie regioni ci sarebbero, e non giustificherebbero l’esposizione a un’onerosa e forzata mobilità.